Ulcere cutanee nella Sclerosi Sistemica: fattori determinanti di comparsa e predittivi di guarigione
Prof. Gianfranco Ferraccioli
La Sclerosi Sistemica è una malattia caratterizzata da vasculopatia
ischemica che determina ipoossigenazione ed iponutrizione tessutale e dal
progressivo accumulo di collagene che determina ispessimento ed indurimento
dei tessuti. La comparsa di ulcere cutanee a seguito della vasculopatia è
una evenienza molto comune nella storia della malattia. Le ulcere cutanee
rappresentano infatti un’importante causa di dolore e pesano enormemente
sulla qualità della vita, specialmente nei pazienti con variante limitata
di malattia. Il Professor Gianfranco Ferraccioli, Direttore della Divisione
di Reumatologia dell’Università Cattolica di Roma con il suo gruppo di
lavoro, ha analizzato i fattori di rischio che favoriscono la comparsa delle
ulcere cutanee e i fattori cruciali che possono intervenire nella loro cura
e ma soprattutto nella prevenzione possibile, in una ricerca in uscita a
marzo sul Journal of the American Academy of Dermatology.
Sono stati seguiti 130 pazienti affetti da Sclerosi Sistemica per 20 mesi,
analizzando contemporaneamente fattori demografici, laboratoristici (fattori
infiammatori ed angiogenetici) e strumentali (coinvolgimento cardiopolmonare
e cutaneo). Dai dati ottenuti si evince che la comparsa delle ulcere cutanee
è connessa al contemporaneo coinvolgimento del sistema cardiovascolare.
Infatti sembrava riduttivo il concetto che nei pazienti affetti da Sclerosi
sistemica vi fosse solo una microangiopatia trombotica, ossia la tendenza
alla formazione di trombi, che specialmente nei piccoli vasi cutanei,
darebbe luogo a fenomeni ischemici e quindi all’ulcerazione. L’ipotesi
era che i pazienti fossero infatti portatori di una malattia cardiovascolare
più ampia, non soltanto a carico dei piccoli vasi. Dall’analisi dei
fattori generali e locali favorenti la comparsa delle ulcere si è ottenuto
che quanto più il paziente ha una compromissione con complicanze
macrovascolari, tanto più sono frequenti eventi trombotici microvascolari
che portano poi alla formazione delle ulcere cutanee. La presenza di
un’infiammazione generalizzata e di una malattia cardiovascolare, ad
esempio un’insufficienza cardiaca più o meno consistente, aumenta
sensibilmente il rischio di andare incontro a ulcere cutanee, diventando più
probabili anche le lesioni ai piccoli vasi. Il fattore di rischio cruciale
sembra dunque essere il danno vascolare complessivo con la tendenza
all’aggregazione delle piastrine eccessiva indotta da vari fattori
pro-aggreganti, e che a livello generale provoca danni nei grandi vasi e nei
microvasi con formazione dei trombi.
Quindi per prevenire e curare le ulcere cutanee occorre intervenire sui
disturbi cardiovascolari generali, poiché un piccolo deficit a livello
sistemico può comportare una lesione dei microvasi e di conseguenza la
comparsa di ulcere cutanee. Cruciale diviene dunque l’intervento sulla
funzione respiratoria e cardiaca dei pazienti, sulla riduzione
dell’infiammazione e sulla trombofilia con iper-aggregazione delle
piastrine. La prevenzione dei danni della malattia sull’intero sistema
cardiovascolare si traduce nella prevenzione dei danni anche ai piccoli vasi
e quindi delle ulcere cutanee.